Ritardo cognitivo

Si definisce Ritardo Mentale una condizione clinica complessa, caratterizzata dalla presenza di un deficit cognitivo che produce un’azione di distorsione, più o meno massiccia, della personalità del soggetto e delle sue possibilità di adattamento (funzionamento sociale e personale autosufficiente nella vita quotidiana). Secondo i criteri diagnostici tale condizione è caratterizzata da un funzionamento intellettivo significativamente al di sotto della norma e un’importante compromissione del comportamento adattivo, con esordio prima dei 18 anni. Il ritardo mentale può essere lieve, moderato, grave o profondo a seconda della gravità del deficit intellettivo.

Conoscere i diversi quadri in base alla gravità, alla loro evoluzione e agli indici prognostici è estremamente importante dal punto di vista riabilitativo perché ci aiuta nella scelta degli obiettivi e nel prevenire danni secondari (es: rischio psicopatologico). Poter formulare una prognosi a lungo termine permette infatti di individuare obiettivi pedagogici e terapeutici corretti, a medio e a breve termine, personalizzando ed adattando l’intervento e le strategie al singolo caso.

All’interno del quadro clinico è riscontrabile, non solamente un deficit quantitativo dello sviluppo intellettivo, ma anche una disomogeneità dello stesso nei diversi livelli evolutivi; numerose ricerche hanno infatti evidenziato differenze qualitative tra soggetti con ritardo mentale e soggetti di pari età mentale mettendo alla luce l’importanza di valutare tali anomalie e realizzare idonei e mirati interventi riabilitativi.